Rivolta d’Adda


Un anno di My Everest

Nella giornata mondiale a sostegno della lotta contro il tumore del pancreas, noi di My Everest celebriamo una seconda e non meno importante ricorrenza. Ci sembra impossibile eppure è già trascorso un anno (ieri, per l’esattezza, 12 novembre) da quando Luigi annunciava dal suo profilo Facebook il lancio della sua personale iniziativa My Everest, rivolta ai malati come lui, con l’obiettivo di sostenerli nella battaglia contro il male per non farsi sopraffare e, anzi, suggerendo di vivere con nuovi obiettivi. Racconta Laura R. “Ebbene, un pomeriggio di settembre 2014, Luigi si presentò nei nostri uffici per presentare la sua idea per una campagna di raccolta fondi. Nelle sue intenzioni, la sua iniziativa aveva duplice scopo: da un lato voleva essere un aiuto concreto per il lavoro di medici e ricercatori, grazie alle donazioni in denaro, e dall’altro si proponeva, con il blog e la community, come un aiuto psicologico rivolto a coloro che  quotidianamente erano come lui “in prima […]


CXI – MONTATORI E SMONTATORI (terza parte)

Domenica 5 luglio 2009. Ci si sveglia alla spicciolata. Gio prepara la colazione via via che piccoli gruppetti di montatori entrano in refettorio. Caffelatte, brioches, pane e marmellata. Siamo tutti stanchi, però soddisfatti. Tra le 9:00 e le 10:00 ripartono tutti per Rivolta. Sono l’unico che si ferma. Dopo averli accompagnati al parcheggio torno al campeggio. Altra rima… Appendo, nel corridoio d’ingresso della pagoda, il piano di emergenza e di evacuazione, i nominativi della squadra di emergenza e di evacuazione, l’elenco dei numeri di telefono utili, il manuale di uso e manutenzione del gruppo elettrogeno. Poi appendo in cucina tutta la documentazione concernente la denuncia di Inizio Attività Alimentare, la documentazione dell’autocontrollo, il regolamento HACCP e le relative tabelle da compilare più volte al giorno. Per pranzo, mi scaldo un po’ di pasta che è avanzata ieri. Noemi e Oliva arriveranno nel tardo pomeriggio. Per qualche ora sarò il solo […]


XXXII – DON SERGIO

Sono appena rientrato dal lavoro, ma ho deciso di scrivere subito qualcosa. La doccia la farò dopo, prima di cenare. Dopo, prima, iniziamo bene anche stasera… Non potevo semplicemente scrivere “La doccia la farò prima di cenare?”. Andiamo avanti. Mercoledì 1° ottobre 2014. Una data da ricordare. Per almeno due buoni motivi, ma non posso dirveli ora. E non insistete per favore, perché non posso proprio dirveli. Davvero! Torniamo al racconto.


CXIII – MALEDETTO GARMIN!

Lo sapevo che stanotte non avrei chiuso occhio. Che cosa avrei fatto stamattina, dalle 8:00 alle 9:00, l’avevo già deciso ieri sera. Per quello avevo messo sotto carica il Garmin, senza farmi vedere da Monica. Appena è uscita da casa, mi sono alzato e sono uscito anch’io. Sono andato lungo l’Adda. In quei luoghi ci sono andato spesso. Ci andavo a correre in primavera, in estate, in autunno e in inverno e… quei ricordi mi hanno fatto incazzare! Ci andavo anche con mio nonno, quando ero piccolo. Ho scritto “Pif e pof” il trentanovesimo racconto che, però, non ho ancora pubblicato e… quei ricordi mi hanno fatto passare l’incazzatura.


VI – CREMO UNO

Alla fine della quinta elementare, correva l’anno 1978, io avevo undici anni e tifavo Juventus. Perché un bambino non può che tifare per la squadra del proprio genitore. Del resto come tutti i bambini di quell’età: Inter, Juventus e Milan, in rigoroso ordine alfabetico per non far torto a nessuno, le squadre che la facevano da padrona. Poi, alle medie, ho conosciuto don Mario, insegnante di religione e tifoso della Cremonese. “Cremonese? In che campionato gioca? In Serie B?” chiesi ingenuamente. “No, in serie C1” fu la risposta. Era l’anno scolastico 1978-1979. Come si fa a tifare per una squadra che milita in serie C1? Boh… Ho però provato, sin da subito, una certa simpatia per quella squadra provinciale.


XIV – L’ORTAGLIA

Anche stamattina sono ancora a letto, ma mi sto rimettendo… Beh, non l’avrei mai pensato che mi piacesse tanto scrivere! In “Ventisette agosto” scrissi che ci sono cose che non puoi dimenticare. Che spesso ti ritornano in mente. Vero! Mi riferivo, però, a cose brutte. Ci sono però anche cose belle che col passare del tempo tendiamo a dimenticare. Fortunatamente non le rimuoviamo, ma le archiviamo da qualche parte nella nostra mente. Da quando ho iniziato a scrivere questi racconti, che poi non sono racconti perché sono episodi veri di vita vissuta, mi sono reso conto che pensando a un periodo ben preciso della mia esistenza mi viene molto facile ricordare. La cosa bella è che mentre scrivo riesco a rivivere anche le emozioni di quei momenti anche se, ovviamente, non con la stessa intensità di allora. Non l’avrei mai pensato prima di iniziare a scrivere! Mi ripeto allora: è […]