malattia


Un anno di My Everest

Nella giornata mondiale a sostegno della lotta contro il tumore del pancreas, noi di My Everest celebriamo una seconda e non meno importante ricorrenza. Ci sembra impossibile eppure è già trascorso un anno (ieri, per l’esattezza, 12 novembre) da quando Luigi annunciava dal suo profilo Facebook il lancio della sua personale iniziativa My Everest, rivolta ai malati come lui, con l’obiettivo di sostenerli nella battaglia contro il male per non farsi sopraffare e, anzi, suggerendo di vivere con nuovi obiettivi. Racconta Laura R. “Ebbene, un pomeriggio di settembre 2014, Luigi si presentò nei nostri uffici per presentare la sua idea per una campagna di raccolta fondi. Nelle sue intenzioni, la sua iniziativa aveva duplice scopo: da un lato voleva essere un aiuto concreto per il lavoro di medici e ricercatori, grazie alle donazioni in denaro, e dall’altro si proponeva, con il blog e la community, come un aiuto psicologico rivolto a coloro che  quotidianamente erano come lui “in prima […]


XXIV – L’OMINO GIALLO

Da quando andai al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio, era il 17 marzo dello scorso anno, a oggi, ho fatto solo tre radiografie. Oggi vi racconterò delle radiografie. Devo, però, fare una premessa. Abito in un piccolo paese, l’ho già scritto anche in altri racconti. Quando andai la prima volta all’ospedale di Treviglio, la notizia del mio ricovero si diffuse piuttosto velocemente. Non so se mai riuscirò a scrivere di quei giorni terribili per me e Monica… Che cosa diciamo alla gente? Per gente intendo tutti: parenti, amici, semplici conoscenti, colleghi di lavoro. Ci ponemmo quella domanda. Ma, soprattutto, ci ponemmo la domanda di cosa dire a Luca e Chiara. La verità. Dobbiamo dire la verità. Senza dovizia di particolari, ma dobbiamo dire la verità. Questa fu la risposta che ci demmo.


V – XIBOM BOMBOM

Geniali. A dir poco geniali gli spot pubblicitari del gratta e vinci di qualche anno fa. Ma sì dai! Quello della squadra di calcio con centinaia di calciatori che entrano in campo, tutti con le maglie numero sette. Pochi secondi di spot, la voce fuori campo che dice “Ti piace vincere facile?” e il ritornello di un ballo latino-americano. Oppure quello di Venerdì che, sull’isola deserta, si avvicina da dietro senza farsi vedere a Robinson Crusoe seduto sulla spiaggia e gli copre gli occhi con le mani. Pensieroso, dopo alcuni secondi, Robinson Crusoe esclama “Venerdì!”. Poi, Robinson Crusoe balla festoso con la voce fuori campo “Ti piace vincere facile?”. Con il solito ritornello musicale ovviamente. O quello dell’equipe chirurgica in sala operatoria. “GRR” e si accende la luce rossa. “GRR” e si riaccende di nuovo. Poi, finalmente, un chirurgo riesce a “estrarre” l’ossicino di plastica, con la pinzetta metallica, senza fare contatto. […]


XI – PENSO PROPRIO CHE CONTINUERÒ A SCRIVERE…

Lunedì 22 settembre 2014, dopo cena, presi la decisione che avrei iniziato a scrivere, senza sapere cosa avrei scritto. Sì, anche perché sino allora non avevo mai scritto nulla, ma proprio nulla. Sinceramente, non appena mi fu diagnosticata la malattia, mi venne l’idea di scrivere episodicamente ciò che mi sarebbe successo. Poteva essere una sorta di diario da utilizzare come traccia, nel caso in cui fosse andato tutto per il verso giusto, per scrivere un libro. Va beh dai, libricino… Poi, per il timore che ciò che avrei scritto avrebbe potuto essere in qualche modo ancor più destabilizzante per Monica, Luca e Chiara, desistetti. Sostanzialmente mi disturbava l’idea di “tenere troppo vivo il ricordo” anche dopo. Boh… Penso di aver sbagliato. Perché se potessi tornare indietro, scriverei tutto, istante per istante.