nonni


XVI – TRAPPOLA PER TOPI

Ero piccolo, ma mi ricordo molto bene dei conigli e delle galline di mio nonno. I dunèi e i galìni, come diceva lui. Mi ricordo anche di quando li ammazzava i conigli. Lui non mi faceva avvicinare, ma io lo spiavo dalla cantina. Non vi racconterò di come faceva. In vita mia io non ho mai ammazzato nessun coniglio, ma due galline sì. C’era però un valido motivo. Questa, però, è un’altra storia e ve la racconterò un’altra volta. Adesso torniamo ai conigli e alle galline di mio nonno.


XLI – SENZA TITOLO

Niente da fare. Non c’è proprio verso di dormire stanotte. Sono le due e un quarto e non ho ancora chiuso occhio. Tanto vale che mi metta a scrivere qualcosa. Dormirò domani mattina, visto che non mi devo alzare per andare al lavoro. Anzi, stamattina, visto che è già sabato… Questo è il quarantunesimo racconto che scrivo. Scriverò, anche se non sono dell’umore giusto per farlo. E allora non mi rivolgerò né a Wilson, né al pubblico di manichini, né sarò ironico. Probabilmente vi annoierò. Anzi, vi annoierò sicuramente. Peraltro non so neanche da che parte iniziare per scrivere ciò che ho in mente. È un ragionamento abbastanza complesso. Parto dal mio albero genealogico.


XIV – L’ORTAGLIA

Anche stamattina sono ancora a letto, ma mi sto rimettendo… Beh, non l’avrei mai pensato che mi piacesse tanto scrivere! In “Ventisette agosto” scrissi che ci sono cose che non puoi dimenticare. Che spesso ti ritornano in mente. Vero! Mi riferivo, però, a cose brutte. Ci sono però anche cose belle che col passare del tempo tendiamo a dimenticare. Fortunatamente non le rimuoviamo, ma le archiviamo da qualche parte nella nostra mente. Da quando ho iniziato a scrivere questi racconti, che poi non sono racconti perché sono episodi veri di vita vissuta, mi sono reso conto che pensando a un periodo ben preciso della mia esistenza mi viene molto facile ricordare. La cosa bella è che mentre scrivo riesco a rivivere anche le emozioni di quei momenti anche se, ovviamente, non con la stessa intensità di allora. Non l’avrei mai pensato prima di iniziare a scrivere! Mi ripeto allora: è […]