Lo abbiamo sempre chiamato schema PAXG per semplificare il concetto ma il titolo originale dello studio clinico è “A randomised phase 2 trial of nab -paclitaxel plus gemcitabine with or without capecitabine and cisplatin in locally advanced or borderline resectable pancreatic adenocarcinoma”.
Questo articolo è il frutto del lavoro del gruppo multidisciplinare dell’Ospedale San Raffaele di Milano coordinato dal dott. Michele Reni. Lo studio ha dimostrato l’efficacia della chemioterapia in una nuova combinazione a 4 farmaci ovvero cisplatino, nab-paclitaxel, capecitabina e gemcitabina. Ad oggi l’uso di nab-paclitaxel è autorizzato solo in combinazione con gemcitabina (chemioterapia standard con 2 farmaci).
Si tratta di risultati di non poco conto che si possono sintetizzare in:
- maggior beneficio della chemioterapia
- minori effetti tossici
- meno accessi in ospedale per la somministrazione dei farmaci
- inferiore costo dei 4 farmaci
Per tutti i pazienti con malattia non resecabile chirurgicamente e metastatica si apre quindi una nuova speranza come prima linea di trattamento: lo schema PAXG.
Al momento il nuovo schema PAXG non è però disponibile.
Per consentire la diffusione del nuovo schema PAXG l’agenzia italiana del farmaco (AIFA) deve autorizzare l’uso di nab-paclitaxel in associazione con cisplatino e capecitabina.
Il dott. Reni ha già sottoposto ad AIFA la richiesta ottenendo purtroppo un categorico diniego per via del fatto che lo studio svolto è di fase II.
Come associazione di pazienti ci pare illogico non poter mettere in campo una nuova strategia terapeutica che si è dimostrata migliore degli standard attuali e, sulla base degli incoraggianti dati frutto di questo studio, a febbraio abbiamo lanciato una petizione ancora aperta, alla quale puoi ancora aderire anche tu!