XCIII – È LA SOMMA CHE FA IL TOTALE!
Lo sapevo che con i numeri romani mi sarei incasinato… Andate a vedere “Ognissanti”. LXXXXII per scrivere 92. Se andavo avanti così, come scrivevo 99?
Lo sapevo che con i numeri romani mi sarei incasinato… Andate a vedere “Ognissanti”. LXXXXII per scrivere 92. Se andavo avanti così, come scrivevo 99?
Prima cosa: oggi compie venti anni Luca… Perciò, prima di incominciare a scrivere: auguri Luca! Ovviamente gli auguri a Luca li ho già fatti stamattina. Poi, subito dopo, gli ho detto “Luca…”. E lui “Eh?”. Ed io “Cambia squadra!”. E lui ”Anche tu!”. Ed io… zitto perché dopo due sconfitte consecutive è meglio che stia zitto! Speriamo bene domenica prossima con l’Alessandria… Seconda cosa: perché cazzo mi è venuto in mente di numerare i racconti con i numeri romani proprio non lo so… lasciamo stare che è meglio… Nel racconto di oggi scriverò di oggi.
Ho già scritto in altri racconti che anche quest’anno sono riuscito a tornare a Rhemes. Chemio lunedì 7 luglio e partenza per Rhemes il giorno dopo. Ritorno a Rivolta il 25 luglio e sabato 26 di nuovo al San Raffaele per gli esami del sangue. In quei diciotto giorni a Rhemes mi rimisi in forma. Non la forma che avevo prima di ammalarmi, ovviamente.
Stamattina è passato a salutarmi in ufficio Andrea, un esterno. Una persona molto cordiale. Era accompagnato da Paolo, un collega. Mi ha detto “buongiorno! Che piacere vederla! Come va?”. “Male! Molto male!” gli ho detto sorridendo… Poi ho aggiunto “Poteva andare anche peggio però! Se fosse passato a salutarmi e non mi avesse trovato, ad esempio!”. Torniamo al racconto. O, meglio, iniziamolo… Oggi, vi voglio dire che cosa pensa Monica dei miei racconti.
Torniamo a domenica 17 marzo 2013, quando fui ricoverato in ospedale a Treviglio. Ovviamente non sapevo quante ne avevo in tasca… Ci siamo capiti? Anzi, andiamo a lunedì 18. Alle otto di mattina mi arriva un MMS di Giorgio sul mio cellulare. Il mio cellulare non è abilitato a ricevere MMS e così gli inviai questo SMS “Che cosa mi hai inviato? Un catalogo di cofani funebri? Lo sai che io voglio essere cremato! Se proprio, mandami il catalogo delle urne cinerarie…”. Davvero, non sto scherzando! Non vi dico la risposta che ricevetti…
Quién es Wilson? Wilson es un pájaro embalsamado. De dónde viene Wilson? Necesitaría mucho tiempo para contarles toda la historia desde el inicio y podría yo aburrirles. Además, hay detalles que tendría que omitir por delicadeza hacia una persona que estimo mucho, muchísimo, y entonces no entenderían bien la historia.
Chi è Wilson? Wilson è uccello mummificato. Da dove arriva Wilson? Mi ci vorrebbe troppo tempo per raccontarvi tutta la storia dall’inizio e correrei il rischio di annoiarvi. E poi ci sarebbero particolari che dovrei tralasciare per correttezza nei confronti di una persona che stimo molto, moltissimo, e conseguentemente renderei il racconto poco comprensibile. Va beh dai, una cosa posso dirvela: guardate Cast Away, film del 2000 con Tom Hanks che interpreta Chuk Noland, dipendente di un’azienda di spedizioni merci che naufraga su un’isola deserta. Wilson, non quello del film, da qualche mese fa bella mostra di sé nel mio ufficio che poi, in realtà, non è neanche mio. L’ufficio, intendo. Perché vi racconto di Wilson? Perché alle 7.45 di oggi, lunedì 22 settembre 2014, è successa una cosa a dir poco esilarante.
Per una più facile comprensione del testo, consiglio di leggere prima “Regoli”. Ricapitoliamo. Alle elementari bravino. Alle medie così così. Ma di cosa stiamo parlando? Ah, sì, di matematica. La materia che mi era più indigesta. Andiamo avanti. O, meglio, torniamo indietro. Agli anni dell’ITIS. Anno scolastico 1981-1982. Primo giorno di scuola. Prima ora. Non avevamo ancora il calendario delle materie. Entra la professoressa Annamaria e, dopo averci salutato, dice: “Io sono la vostra insegnante di matematica”. Non iniziai malissimo. Perché i primi mesi vissi un po’ di rendita grazie alle medie. Poi, però, le cose peggiorarono.