Torniamo a domenica 17 marzo 2013, quando fui ricoverato in ospedale a Treviglio. Ovviamente non sapevo quante ne avevo in tasca…
Ci siamo capiti?
Anzi, andiamo a lunedì 18. Alle otto di mattina mi arriva un MMS di Giorgio sul mio cellulare. Il mio cellulare non è abilitato a ricevere MMS e così gli inviai questo SMS “Che cosa mi hai inviato? Un catalogo di cofani funebri? Lo sai che io voglio essere cremato! Se proprio, mandami il catalogo delle urne cinerarie…”. Davvero, non sto scherzando! Non vi dico la risposta che ricevetti…
Beh, mi sono detto, almeno sono riuscito a scherzarci sopra…
Qualche mese dopo, quando le cose parevano andare un po’ meglio, raccontai a Monica di quell’SMS.
Quanto mai…
La prese male!
Molto male!
Poi le dissi “Dai, bisogna anche saperci scherzare sopra!”.
Lei si calmò e mi disse “Va bene, allora ti metterò in un’urna, sul camino però!”.
Ed io “Ma quale camino! Al cimitero, nella tomba con i miei genitori e i miei nonni materni!”.
Vi confesso che avevo anche già pensato all’epitaffio…
“Cazzo! Ve l’avevo detto che non stavo molto bene!” o qualcosa del genere.
Lei “Ti metterò dove voglio io!”.
Io “Dai, bisogna anche saperci scherzare sopra!”.
La faccenda, per il momento si chiuse lì e Monica andò a fare dell’altro.
Ed io inizio a pensare… e a ripensare…
Eh no cazzo! Sul camino proprio no! Perché se Monica si dovesse rifare una vita che cazzo ci faccio io sul camino? Immagino il suo nuovo compagno, in casa mia, con le mie ciabatte, che guarda la mia televisione, seduto sul mio divano. Magari mentre sorseggia un buon bicchiere del mio vino che ha preso nella mia cantina. E se intanto che mette la mia legna nel mio camino gli venisse in mente di buttarmi nel camino? Per poi mettere la cenere dalla mia legna nella mia urna? Sul camino non se parla proprio!
Neanche se Monica non si dovesse rifare una vita?
Neanche!
Perché?
Perché quando il fidanzato di Chiara verrà a casa nostra per la proposta di matrimonio, potrebbe nascere un problema…
Quale?
Come quale? Allora non hai mai visto il film “Ti presento i miei”, con Robert De Niro e Ben Stiller.
No…
Ti racconto la trama…
Allora, Greg Focker (Stiller) intende fare la proposta di matrimonio alla sua ragazza Pam Byrnes. Perciò si trasferisce a casa Byrnes per qualche giorno. Per chiedere il permesso al padre di Pam, Jack (De Niro).
Ah, ho capito, come fa a chiederti il permesso se tu sei nell’urna?
No!
Non è per quello!
Non interrompermi!
Lasciami andare avanti e capirai…
Quando Greg rompe accidentalmente l’urna contenente le ceneri della nonna, il gatto, che si chiama Sfigatto, si precipita a fare la pipì sulle ceneri…
Ma tu non hai un gatto.
Ma tu non hai letto “Duke”. Conclusi quel racconto con queste testuali parole “Vi dico, però, che fu quel giorno che giurai a me stesso, che in casa mia non sarebbe più entrato neanche un cane. Neanche uno!”.
E cosa c’entra il cane con il gatto?
C’entra, perché se io finisco sul camino questa casa non sarà più mia e se non sarà più mia, ci potrebbe anche entrare un cane…
Capito?
Se il fidanzato di Chiara dovesse rompere accidentalmente la mia urna cineraria, potrebbe essere un cane, anziché un gatto, a farmi la pipì addosso…
Eh no cazzo!
Sul camino proprio no!
Lascio passare qualche giorno e poi torno alla carica.
“Mony” dico io.
Lei “Dimmi”.
Io “Stavo pensando…”.
Lei “A cosa?”.
“Stavo pensando che forse è meglio se le disperdiamo” dico io.
Lei “Cosa?”.
Io “Le mie ceneri, dopo la cremazione. Piuttosto che sul camino…”.
Quanto mai…
La prese male!
Molto male!
Molto peggio della prima volta!
Io “Dai, bisogna anche saperci scherzare sopra!”.
Ancora io “In montagna, a Rhemes…”.
Lei: “Nel Pellaud allora”.
Per chi non lo sapesse, il Pellaud è un laghetto nei pressi dell’omonimo villaggio.
“Come nel Pellaud? È a soli cinque minuti a piedi da dove si parcheggia l’auto” dico io.
Lei “Così poi vado al Cafè Du Coin, da Nadia, a mangiare”.
Bene, penso io, inizia a scherzarci sopra anche lei…
Allora dico “Pensavo a qualcosa di più impegnativo. Che ne so, il Goletta o il Tsanteleynaz…”.
Per chi non lo sapesse, il Goletta e il Tsanteleynaz sono due laghetti alpini nei pressi del rifugio Benevolo, nell’alta Val di Rhemes.
Io “Poi ti fermi a mangiare al Benevolo”.
Io “No?”.
Lei “No!”.
Io “Va bene anche il Pellaud, allora…”.
Dai, bisogna anche saperci scherzare sopra!
Anche se non è facile…
Non è facile per niente.
Perché ciò che mi tormenta non è morire, ma lasciare sole le persone che amo… Monica, Luca e Chiara.
È per loro che bisogna combattere!
Senza arrendersi mai.
Per dirla alla Charles Bukowski “Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra”.
Rivolta d’Adda, sabato 11 ottobre 2014