Archivi giornalieri: 4 Novembre 2014


LXIII – CARAMBA!

Esta mañana pasó a saludarme a la oficina Andrea, un externo. Una persona muy amable. Lo acompañaba Paolo, un compañero de trabajo. Me dijo “buenos días! Qué gusto verlo! Cómo está?” “Mal! Muy mal!” le dije sonriendo… Y después agregué “Podía ser peor! Si hubiera usted pasado a saludarme y no me hubiera encontrado, por ejemplo!” Regresemos a la historia. O mejor, empecémosla… Hoy, les quiero contar qué piensa Mónica de mis historias.


IV – GRAZIE A GRAZIELLA…

Ci sono cose che non puoi dimenticare. Quando ti ritornano in mente, le rivivi come se fossero appena successe. Anche se vorresti cancellarle per sempre dalla mente perché non sono cose belle. Anche se sono passati tanti anni. Io ne avevo ventotto di anni la sera del 27 agosto 1995. Marco ne aveva venticinque. Quando mi hanno suonato il campanello per dirmi che aveva avuto un incidente mortale in moto mi è crollato il mondo addosso.


XLIX – TAC

Prima cosa: oggi compie venti anni Luca… Perciò, prima di incominciare a scrivere: auguri Luca! Ovviamente gli auguri a Luca li ho già fatti stamattina. Poi, subito dopo, gli ho detto “Luca…”. E lui “Eh?”. Ed io “Cambia squadra!”. E lui ”Anche tu!”. Ed io… zitto perché dopo due sconfitte consecutive è meglio che stia zitto! Speriamo bene domenica prossima con l’Alessandria… Seconda cosa: perché cazzo mi è venuto in mente di numerare i racconti con i numeri romani proprio non lo so… lasciamo stare che è meglio… Nel racconto di oggi scriverò di oggi.


LXXVII – PIANO A O PIANO B?

Ho già scritto in altri racconti che anche quest’anno sono riuscito a tornare a Rhemes. Chemio lunedì 7 luglio e partenza per Rhemes il giorno dopo. Ritorno a Rivolta il 25 luglio e sabato 26 di nuovo al San Raffaele per gli esami del sangue. In quei diciotto giorni a Rhemes mi rimisi in forma. Non la forma che avevo prima di ammalarmi, ovviamente.


LXIII – PERBACCO!

Stamattina è passato a salutarmi in ufficio Andrea, un esterno. Una persona molto cordiale. Era accompagnato da Paolo, un collega. Mi ha detto “buongiorno! Che piacere vederla! Come va?”. “Male! Molto male!” gli ho detto sorridendo… Poi ho aggiunto “Poteva andare anche peggio però! Se fosse passato a salutarmi e non mi avesse trovato, ad esempio!”. Torniamo al racconto. O, meglio, iniziamolo… Oggi, vi voglio dire che cosa pensa Monica dei miei racconti.