ospedale San Raffaele


CXIX – GAMMA 1

Oggi San Raffaele, chemio. Sui vetri della saletta c’è applicato, per 3/4, un adesivo opaco che non permette di guardare all’interno. L’altro quarto è libero e mi consente di vedere i tetti di due palazzi, un bel pezzo di cielo nuvoloso, una pianta con ancora molte foglie e la punta di un pino…niente male. E allora, visto che sono bloccato, torniamo a mercoledì 6 agosto 2014, ovvero a quanto ripresi le infusioni in Linea Arianna.


CXII – PUNK

In “Montatori e smontatori” scrissi che avrei completato il racconto stanotte. Notte insonne per via della chemio… Ho cambiato idea, perché mi sono venute in mente alcune cose che non vorrei poi dimenticarmi di scrivere. Nella tre giorni Valdostana di “3.585 metri”, racconto n° 79 o, meglio, LXXIX, che ho già reso pubblico, mi dimenticai di scrivere che fu in quei giorni che notai un aumento esponenziale della caduta dei miei capelli. Ma andiamo per gradi.


LI – CURCUMA

Sveglia alle 5:45. Alle 6:30 io e Monica eravamo già al San Raffaele, grazie al raddoppio delle corsie per ogni senso di marcia della Rivoltana. La strada, non la roggia. Vi ricordate di “Rintin”, il racconto? Parcheggio. L’accettazione della Linea Arianna apre alle 7.00. Alle 7:15 avevo già fatto il prelievo del sangue. Colazione al bar e alle 7:30 siamo in oncologia. L’appuntamento per la visita è alle 9:30. Andiamo sempre così presto, perché l’oncologa deve avere il referto degli esami per decidere se posso fare la terapia. Molti pazienti fanno gli esami del sangue il giorno prima. Io preferisco fare tutto lo stesso giorno. Così, anche oggi ne ho approfittato per scrivere qualcosa. Proprio come lo scorso martedì 23 settembre. Anche se, come vi ho già detto, con carta e penna è molto più difficile che con il PC.


III – UNA LINDA PELICULA

Domingo 21 de septiembre 2014, por la tarde. “Ahora vemos una linda película, leí el libro sobre el que está basada”. Estas fueron las palabras que pronunció Mónica, apenas llegamos a casa, después de una rica comida en casa de mis suegros. Título: “Bajo la misma estrella”. Trama, para quien aún no la ha visto: dos adolescentes, ella enferma de cáncer, él también, se conocen, se enamoran, él muere. Ah! Se me olvidaba, ella respira con la ayuda de un tanque de oxìgeno y a él le amputan una pierna. Joder! Pues entonces no me digas “ahora vemos una linda película”.


XIX – I POLITICI, INTENDO

Oggi non sono molto in forma. Notte insonne. Tutta notte sveglio e… mi girano le palle. E poi lo so come va a finire. Mi “imbruttisco” e scrivo cattiverie. Sì, perché penso che in Italia la Giustizia non funzioni. Sia quella Civile sia quella Penale. Basta leggere qualsiasi giornale o guardare qualsiasi telegiornale per rendersi conto che è così. Sono certo che anche i politici la pensino come me. Sia chiaro: per me la colpa non è solo della Magistratura. È anche della Politica. O meglio, dei politici “Nazionali”. Quelli di “stanza” a Roma, per intenderci. Sì, penso che la colpa più grossa ce l’abbiano proprio loro. I politici, intendo.


XXVIII – NORI

Sono appena tornato a casa dal lavoro. Oggi non sono per niente in forma. Mal di stomaco, mal di pancia e chi più ne ha più ne metta. Monica finirà di lavorare alle 19.00. E allora mi sdraio e scriverò ancora qualcosa. Il 31 marzo 2013 fui dimesso dall’ospedale San Raffaele. Dopo qualche giorno, martedì 9 aprile, trovai nella cassetta delle lettere una busta senza francobollo, recapitata a mano. La aprii e la lessi. Riporto testualmente:


CVIII – CHE FISIMA!

Ieri notte ho dormito, stanotte no. Scriverò un breve pseudo-racconto. Per spiegare alcune cose… In fase di elaborazione di questo progetto, avevo cercato di ipotizzare tutti gli scenari possibili immaginabili dopo il “lancio”. Cosa non avevo previsto? Così tanti consensi in così poco tempo. Meglio così, molto meglio. Ieri sera, però, mi sono fatto una domanda.


XCVI – UNA EXCURSION INOLVIDABLE

Hoy les cuento de hoy. Porque ha habido un cambio de programa… Aún cuando tenía yo una cita muy importante… No fué fácil convencer a Mónica para que me dejara ir a Rhemes. Sobre todo solo. Después de una animada discusión, nos miramos a los ojos y le dije “Tengo que ir absolutamente. Siento la necesidad de ver esos lugares y de respirar ese aire…”.