Rintin


XCIV – PINOCCHIO

Non mi è mai piaciuto anche se, in fin dei conti, non mi ha mai fatto nulla. Anzi, per dirla tutta, mi sta proprio antipatico! Sto parlando di Pinocchio, la marionetta. E sì che il romanzo di Collodi, che poi non si chiamava neanche Collodi, l’ho letto e mi è piaciuto. E poi Pinocchio era fondamentalmente buono, anche se ogni tanto raccontava qualche palla. Ma almeno lui la purgava in prima persona. Gli si allungava il naso se non altro… Oggi, invece, molti raccontano palle, ma la purgano sempre coloro che non c’entrano nulla.


XVII – TILL

Questa volta il titolo del racconto l’ho già deciso. Lo intitolerò “Till”, come il nome del primo cane che ho avuto. Era un bastardino. Un meticcio, in italiano. Uno pseudo-volpino nero con le estremità delle zampe e della coda di color bianco. Ce lo regalarono, non ricordo chi, quando io non avevo ancora un anno. Praticamente eravamo della stessa classe. Coetanei, in italiano. Qualcuno potrà obiettare: come fai a ricordarti che ve l’avevano regalato se avevi solo un anno? Non me lo ricordo infatti. È che i bastardini non li vendono adesso come non li vendevano allora. Per questo non possono che avercelo regalato.