Rimpianto


LXVI – RIMPIANTO

Ho un rimpianto… Apro prima una parentesi. Non mi piace essere commiserato da nessuno per la malattia che ho. Anzi, essere commiserato m’infastidisce proprio. Ma proprio tanto! Così come m’infastidisce una persona. Quello che mi chiede come sto, ma solo per essere a posto con la sua coscienza. Quello che sa cosa sto passando io… In che senso? Nel senso che mi dice “Io lo so cosa stai passando…”. Ma che perbacco ne sai tu cosa sto passando io? Ma fatti un po’ i perbacchi tuoi!


LXXX – TI AMO!

In “Rimpianto” vi confidai alcune cose. Ne ho altri di rimpianti. Non molti per la verità. Non è detto, però, che non possa porvi rimedio. Ogni volta che Monica mi diceva “Ti amo” io le rispondevo “Anch’io”. Quando eravamo fidanzati, a volte mi chiedeva “Perché non me lo dici mai?”. “Cosa?” Rispondevo io. Lei “Che mi ami”. “Ma che domande sono? Certo che ti amo. È scontato che ti amo. O no?” pensavo. Tu mi dici “Ti amo”, due parole, una di due lettere e una di tre: totale 5 lettere. Io ti dico “Anch’io”, due parole, una di quattro lettere e una di due: totale 6 lettere. Sei a cinque per me… cosa vuoi di più? Facciamo così: la prossima volta che me lo dice le rispondo “Anche io”. Tolgo l’apostrofo e ci aggiungo la “E”. Sette a cinque per me. Torniamo seri adesso.