Ho cambiato idea.
In “L’ortaglia” scrissi testualmente “Pur essendo piccolo, mi ricordo molto bene anche di quando mio nonno morì. Era il 15 maggio del 1974, aveva 67 anni, io facevo la 1a elementare. Scriverò anche quella di storia, ma non ora perché non voglio intristirmi…”.
Ho deciso di scriverla subito.
Via il dente via il dolore!
Non ricordo di preciso quando mio nonno si ammalò.
Ricordo bene, però, quella volta che andai a trovarlo in ospedale.
Ci andai a piedi, con mia nonna.
Non mi lasciarono entrare perché ero troppo piccolo.
Lo ricordo bene.
Mio nonno mi scrisse due righe sul retro di un biglietto. Era un buono di consegna di due metri cubi di sabbia e di sei metri cubi di ghiaia dei Fratelli De Poli. Probabilmente l’unico pezzetto di carta che aveva nel portafoglio. Fino a poco prima di morire lavorò alla casa di via Gramsci, dove sarei poi andato ad abitare con i miei genitori una volta ultimata. Buono numero 0931 del 3 ottobre 1973.
Riporto testualmente ciò che scrisse.
“Caro Luigino o parlato con la suora mi a detto che non puoi entrare fino che ai 10 anni tanti bacioni nonno”
Non era un analfabeta mio nonno.
Anche se non usava le “H”.
E poi le “H” molti non le usano nemmeno ora.
Quel buono di consegna lo custodisco gelosamente nel comodino vicino al mio letto.
Poi lo dimisero dall’ospedale.
Io pensavo perché fosse guarito, ma non era così.
Ricordo, a casa, le bombole dell’ossigeno: sovente andavo con mio papà a ritirarle nella farmacia del dottor Ferrario, in piazza. Restituivamo quelle vuote e prendevamo quelle piene.
Tutte le mattine, prima di andare a scuola, entravo nella stanza da letto di mio nonno e lo salutavo.
La mattina del 15 maggio del 1974, però, non mi lasciarono entrare in camera sua. Quel giorno, all’uscita da scuola venne mio papà a prendermi. Fui felicissimo nel vederlo, non era mai capitato che venisse lui a prendermi a scuola.
Me lo disse lui che mio nonno era morto. La felicità si trasformò in disperazione. Scoppiai in un pianto a dirotto.
Ricordo anche che, per cercare di consolarmi, mio papà mi disse che era vecchio. Ma per me non era vecchio mio nonno quando morì…
Nel mio comodino, insieme al Buono numero 0931 del 3 ottobre 1973, ho anche l’immaginetta ricordo di mio nonno.
Queste sono le testuali parole che vi sono scritte.
L’onestà fu il suo ideale
il lavoro la sua vita
la famiglia il suo affetto.
—–
I suoi cari
ne serbano nel cuore
la memoria.
Cazzo!
Lo sapevo che mi sarei intristito nello scrivere questo racconto!
Sarà meglio che la chiuda qua!
Tanti bacioni nonno. Lo intitolerò così questo racconto.
Proprio come le ultime tre parole che mi scrisse sul retro del buono numero 0931 del 3 ottobre 1973…
Rivolta d’Adda, venerdì 26 settembre 2014