LII – VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014


Niente da fare. Già fatico ad addormentarmi di sera.
Lasciamo stare la notte dopo aver fatto la chemio…
E poi, più scrivo e più mi vengono in mente un sacco di cose che vorrei scrivere.
Il cervello, che fortunatamente è ancora sano, si riattiva e allora buonanotte!
Nel senso che sarà meglio mettermi a scrivere qualcosa, anche se è mezzanotte passata e mi ero ripromesso di non scrivere più di notte.
Ho riletto gli ultimi racconti e mi sono reso conto che non sto più scrivendo immaginando di parlare a Wilson o a un pubblico di manichini.
E che sto scrivendo senza provare il minimo imbarazzo.
Nei primi racconti non era così…
Questo è il cinquantaduesimo racconto che sto scrivendo.
In poco più di quindici giorni.

Immagino che i racconti saranno letti da amici e da parenti. Da colleghi di lavoro e da conoscenti. E, anche, da persone che non conosco.
Ho riletto “Penso proprio che continuerò a scrivere…”, l’undicesimo pseudo-racconto che decisi di rendere pubblico per primo. Ho riletto anche “I hope, I dream, I live”, il ventunesimo pseudo-racconto che decisi di rendere pubblico per secondo.
Rileggendoli, dopo averne scritti altri, mi sono reso conto che avrei dovuto anche spiegare perché gli altri non li renderò pubblici nell’ordine in cui li ho scritti.
Cerco di spiegarvelo…
Molti racconti sono allegri, ma ce ne sono anche di tristi.
Poi ce ne sono alcuni che, ai più, non interesseranno proprio.
Come “Cremo uno”, “Cremo due” e “Cremo tre”, ad esempio.
Li ho scritti cronologicamente perché mercoledì 24 settembre mi andava di ricordare certi momenti. Se li pubblicassi nell’ordine in cui li ho scritti, vi annoierei di sicuro.
Vi starete chiedendo del perché non scrissi solo “Cremo” e basta.
Per lo stesso motivo, per non correre il rischio di annoiarvi…
Più pagine con dati statistici della Cremonese interessano a pochi.
Così, tra “Cremo uno e “Cremo due” renderò pubblico un altro racconto. Così come tra “Cremo due” e “Cremo tre”.
E poi avevo deciso, da subito, di scrivere racconti molto brevi, sempre per lo stesso motivo.
Per non annoiarvi…
Certo, quelli che sono tra di loro collegati “rigidamente” li renderò pubblici sequenzialmente. In altri, metterò dei richiami.
Stanotte, ho anche deciso quando aprirò il profilo Facebook: venerdì 31 ottobre 2014.
Due mesi esatti da quando mi balenò in testa quell’idea.
Nel frattempo ho anche altre cose da fare, sempre inerenti al progetto.
Ovviamente, questi primi tre pseudo-racconti dovrò renderli pubblici contemporaneamente.
Vi assicuro, infine, che i prossimi sono dei veri e propri racconti. Magari non vi piaceranno, ma sono dei veri e propri racconti.
Nei quali ho cercato di rivivere ciò che ho fatto da quando sono nato a oggi.
E intanto abbiamo fatto la una e un quarto. Sarà meglio cercare di dormire un po’…

Sono le sette e trenta e riprendo a scrivere.
Nottataccia infame.
Cortisone batte Tavor due a zero.
Oggi, ovviamente, niente lavoro. Spero di riuscire ad andarci lunedì e di poter lavorare tutta la settimana.
Stavo dicendo, anzi scrivendo, che nei racconti ho cercato di rivivere ciò che ho fatto da quando sono nato a oggi.
Vi assicuro che, anche i racconti che vi potranno sembrare surreali, corrispondono alla sacrosanta verità. Nel senso che non ho inventato nulla. O, meglio, laddove ci ho messo un po’ di fantasia, l’ho fatto chiaramente intendere.

Che altro scrivere?
Penso di avervi detto tutto…

Rivolta d’Adda, venerdì 10 ottobre 2014