Per introdurre il racconto di stasera faccio un veloce copia-incolla di ciò che scrissi nelle informazioni della pagina Facebook.
Febbraio 2013 – cicloergometro con elettrocardiogramma sotto sforzo, esami ematochimici ed esami delle urine in previsione della maratona di Milano del 7 aprile 2013: tutto nella norma.
Domenica 10/03/2013 – ultimo “lungo” di 35 km.
Martedì 12/03/2013 – 8 km di “scarico”.
Giovedì 14/03/2013 (46° compleanno) – 13 km di “mantenimento” – Nella notte mal di stomaco.
Sabato 16/03/2013 – Nella notte forte mal di stomaco.
Domenica 17/03/2013 – Pronto Soccorso ospedale di Treviglio e immediato ricovero. Diagnosi: neoplasia cefalopancreatica condizionante ittero ostruttivo.
Ecco fatto.
Intanto ho già scritto mezza pagina…
Caro Wilson, stasera ti parlerò di podismo.
Iniziai a correre venerdì 18 marzo 2011. All’inizio non mi entusiasmava molto correre. Poi, via via, mi piacque sempre più.
Domenica 16 settembre 2012, partecipai alla mia prima corsa competitiva. Pettorale n° 2102. Completai i 21.097 metri della 9a Mezza di Monza.
Ci andai con Luca, un amico, di quelli veri. Fu lui che m’instradò al podismo. Corre da parecchio e ha già partecipato a molte maratone. Ci allenavamo insieme. Ricordo bene le prime ripetute che mi obbligava a fare.
Si divertiva un mondo a farmi schiattare! Nel vero senso della parola!
Mi urlava sempre “Non mollare! Non mollare! Non mollare proprio adesso! Mancano solo 100 metri! 50 metri! 25 metri!”.
Intanto non so che razza di metro possedesse. Sicuramente molto più lungo di quello che ho io.
E poi…
E poi torniamo a Monza che è meglio!
Dopo due o tre chilometri dalla partenza gli dissi “Vai pure quando vuoi”. Dopo quattro o cinque chilometri fui invece io ad andare. Terminai la gara col tempo di 1h51’44’’. Luca ci mise 2h03’43’’. Intendiamoci: il record sulla mezza maratona è di 58’23’, parliamo di ben altri tempi!
Quando arrivò, ricordo che gli dissi in tono ironico “Le docce sono là in fondo. Io l’ho già fatta”. E poi “Avevi ragione Luca, le ripetute servono davvero”. E poi ancora “Non prendertela dai! Siamo solo 1-0 per me. Ti rifarai la prossima volta!”. Niente, non si scompose proprio. Anzi, era contento per la mia prestazione.
Domenica 14 ottobre 2012 partecipai alla mia seconda corsa competitiva. Pettorale n° 48, sempre 21.097 metri. 2a Milano Fit Marathon. Ci andai ancora con Luca. Luca si migliorò rispetto a Monza. Corse in 1h52’57’’. Mi migliorai anch’io. Corsi in 1h48’31’’. Neanche quella volta si scompose più di tanto. Neanche quando gli dissi, sempre in tono ironico “Non fare così dai! Siamo solo 2-0 per me. La maratona di Milano te la lascio vincere!”. Penso che anche quella volta sia stato contento per la mia prestazione.
La maratona di Milano.
42.195 metri.
Mi preparai bene per quella maratona, molto bene. Quella del 7 aprile 2013. La mia prima maratona.
13a Milano City Marathon.
Mi iscrissi il 27 febbraio 2013. Ovviamente ci andai con Luca. Pettorale 2981 io. Pettorale 2585 Luca. Arrivammo al traguardo insieme. Stesso tempo. 3h58’14’’ io. 3h58’14’’ Luca. Ma, non so perché, io mi classificai al 2198° posto e lui al 2200°.
Tre a zero per me!
Tre a zero per me un cazzo!
Perché le cose non andarono esattamente così quel 7 aprile 2013.
Io non potei partecipare a quella maratona. Tutta colpa di Giuda. Fu tutta colpa di Giuda! Ma quella di Giuda è un’altra storia e te la racconterò un’altra volta.
Quel 7 aprile 2013 non potei correre perché ero a casa.
Messo male.
Anzi, molto male.
E il pettorale 2981?
Quello mi fu assegnato perché mi ero iscritto il 27 di febbraio.
Te l’ho già detto prima Wilson!
E il tuo tempo di 3h58’14’’?
Quello era reale.
Come era reale?
Ma se eri a casa, l’hai detto tu prima!
Sì, Wilson, ero a casa.
È vero.
Quando Luca ritirò il suo pettorale e il suo chip per la rilevazione del tempo, ritirò anche il mio.
Hai capito?
Quando corse, oltre al suo, si appuntò sul pettorale anche il mio di chip.
Capito Wilson?
Così corremmo insieme. Lui veramente, s’intende. Ed io virtualmente. Pensa che lo scoprii pochi secondi dopo che lui tagliò il traguardo. Mi arrivò un SMS con scritto qualcosa del genere “Complimenti Luigino Sala! Hai terminato la 13a Milano City Marathon con il tempo di 3h58’14’’. Non me lo mandò Luca quel messaggio. All’atto dell’iscrizione ti viene chiesto un numero di telefono cellulare e non appena tagli il traguardo, il sistema di rilevazione dei tempi di gara te lo invia automaticamente.
Ovviamente io non capii subito, poi ci arrivai…
“Grazie Luca…” pensai.
Posso farti ancora due domande?
Certo Wilson.
La prima: perché ti classificasti al 2198° posto e lui al 2200° se avevate lo stesso identico tempo?
Boh, quello non te lo so proprio dire. Ma andò esattamente così! Anche quella volta lo misi dietro! Virtualmente, s’intende.
La seconda: Luca corre ancora?
Sì, corre ancora.
Pensa che quest’anno ha partecipato alla 100 km del Passatore. Hai capito Wilson? 100 km! E 100 km sono 100.000 metri. E su quei metri ci troviamo d’accordo sia io sia Luca. Non come su quelli delle prime ripetute che mi obbligava a fare!
Rivolta d’Adda, giovedì 2 ottobre 2014