Ci siamo lasciati che erano le ore 12:00 di oggi, ma poi ne sono successe di cose.
Andiamo per ordine.
Tornati a casa, Monica ha impastato la pasta della pizza per la cena. Io ero veramente “cotto” per lo sforzo mattutino, così mi sono messo sul divano a scrivere qualcosa… e ho scritto “Noemi”.
Alle 16:00 circa Monica mi ha chiesto “Hai voglia di fare un giretto all’oratorio? C’è la castagnata missionaria”.
“No” le ho risposto, perché ero veramente fiacco.
“Un salto facciamolo lo stesso…così ringrazio Noemi” Aggiunsi.
Arrivati in oratorio, dopo aver chiacchierato un po’ con Noemi, usciamo nel cortile sul retro.
“Come facciamo a mangiare le castagne senza bere un bicchiere di vin brulè?” dico a Monica.
“Non dovresti bere il vino” mi risponde.
“Sì, ma le castagne da sole stoppano… e poi non l’ho mai bevuto e guarda cosa mi è capitato”.
Povera Mony…
Nel frattempo ci ha raggiunto Ale, la moglie di Gio. Dopo aver mangiato qualche castagna e sorseggiato mezzo bicchiere di vino, ci siamo seduti su una panchina a ridosso del campo da calcio.
Giocava l’ORSA 1999. La squadra di calcio dell’oratorio Sant’Alberto. Campionato CSI.
Proprio vicino a me, appoggiato alle transenne che delimitano il terreno di gioco, c’era Stefano intento a guardare la partita. Stefano è un interista sfegatato.
“Ci sono più persone qua che a San Siro” ho esordito.
“Mi sembra anche che l’ORSA giochi meglio dell’Inter, sarà merito dei due allenatori, Lucio e Matteo. Voi interisti ne avete solo uno” ho aggiunto.
“Anche il tifo mi sembra più organizzato di quello dell’Inter” ho rilanciato.
Finalmente arriva la risposta alle ripetute e continue provocazioni “È per quello che non vado più a San Siro e vengo all’oratorio”.
A proposito di tifo.
Davvero nulla da invidiare a squadre che disputano campionati dilettantistici di un certo livello.
I tifosi della Curva Cafoni…
Con tanto di capo ultras dotato di megafono, striscioni e fumogeni. Da non credere. Sono tutti ragazzi dai quindici ai diciannove anni. Ne conosco parecchi… per via di Rhemes.
Io, però, li chiamo Distinti Cafoni. Perché non sono proprio in curva, ma sulla tribuna laterale, quella dei distinti, per intenderci. Non ci sono tribune dietro le porte.
Per la cronaca, l’ORSA ha vinto due a uno e sono primi in classifica. Tre partite di campionato e tre vittorie.
Finita la partita, i Distinti Cafoni filano via di corsa, chi a piedi, chi in bicicletta. In palestra a tifare IL MOMENTO, la squadra di basket.
Quattro chiacchiere con uno e quattro chiacchiere con l’altro, all’oratorio ci siamo stati fino alle 18:30.
Ah, dimenticavo.
In tutto il pomeriggio una sola lastra…
Per cena pizza, anzi pizze.
Zucchine e melanzane o peperoni e speck.
Prima di cenare mi sono anche visto il finale di Feralpi-Cremonese su Sportube.
Quanto mai!
92° minuto: rete Feralpi.
Ma la partita non era finita.
C’era ancora molto da recuperare per un infortunio occorso all’arbitro.
Espulsione di un giocatore del Feralpi.
Altra espulsione per il Feralpi e calcio di rigore per la Cremonese al 100° minuto.
Brighenti non può sbagliare… e invece sì! Come si fa a tirare un rigore così malamente?
Boh…
Proprio adesso che è rientrato a casa Luca.
“Che cosa fa la Cremo?” mi chiede.
“Lascia stare” rispondo.
Si siede…
“Come 101° minuto?” mi dice.
Gli spiego dell’infortunio all’arbitro.
103° minuto: fine partita, altra sconfitta.
Crisi profonda…
“Meglio l’ORSA” dico.
E lui “Cambia squadra!”.
“Stai attento tu… che l’Inter deve ancora giocare” rispondo.
Meglio andare in cucina: mi aspetta una squisita pizza peperoni e speck e… una bella birretta.
Rivolta d’Adda, domenica 19 ottobre 2014