L – LA CINCIA


Fine marzo 2004. Dopo aver aperto lo sportello della cassetta postale, Monica vi trovò del muschio.
Nel nostro prato c’è molto muschio a ridosso della recinzione. Proprio vicino alla cassetta postale. Vi ho già detto che Monica esercita la professione di logopedista in uno studio presso la nostra abitazione. Così, quando trovò il muschio nella cassetta, pensò che l’avesse messo, per scherzo, uno dei suoi piccoli pazienti. Prese le lettere, tolse il muschio e richiuse lo sportello.
Quando riaprì lo sportello, il giorno dopo trovò ancora del muschio. A questo punto escluse l’ipotesi dello scherzo di un bambino. Questa volta, però, chiuse a chiave lo sportello e la tolse. La chiave, intendo. Dopo qualche giorno ancora muschio.
Beh, allora non poteva che essere un uccello l’artefice dello scherzo. Mi appostai ed ebbi conferma.Era una coloratissima cinciallegra che aveva scelto la nostra cassetta postale per nidificare.
Per evitare che il postino imbucasse la corrispondenza, adattai un portavasi rettangolare a uso cassetta postale provvisoria e lo fissai tra la recinzione e la cassetta postale vera e propria.
Monica stampò anche foglio in A4 con scritto “Per cortesia riporre la posta nel cestino: c’è un nido nella cassetta. Grazie” e io lo feci plastificare. Era il 6 aprile 2004.
Come faccio a ricordarmi?
Non mi ricordo: file.doc del documento nel PC…
Ogni tanto aprivo lo sportello per controllare lo stato di avanzamento della costruzione del nido. Finito di costruire il nido, la cinciallegra depose le uova e iniziò a covarle. Ci credete se vi dico che quando aprivo leggermente lo sportello non si spaventava? Una volta nati i piccoli era un via vai continuo di entrambi i genitori. Avanti e indietro a portare il cibo. Anche i piccoli, quando aprivo lo sportello, non si spaventavano. Poi, dopo una ventina di giorni, i piccoli presero il volo. Non depose altre covate. Comunque, solo a fine agosto, rimossi il nido dalla cassetta postale e tolsi il portavasi.
Chiara la chiamava la Cincia.
Nel 2005, per sicurezza, fissai il portavasi ai primi di marzo. Puntuale come l’anno prima, la Cincia iniziò a costruire il nido. Depose le uova, le covò, nacquero i piccoli e presero il volo. Proprio come nel 2004. Sei mesi di portavasi e sei mesi di cassetta postale.
E ancora nel 2006, nel 2007, nel 2008 e nel 2009.
Feci anche alcune foto alle uova e ai piccoli. Sia appena nati sia già grandicelli.
Anche nel 2010 fissai il portavasi ai primi di marzo. Quell’anno, però, la Cincia non si fece vedere. Neanche negli anni successivi si fece più vedere.
Ci dispiacque molto…
Indovinate un po’ cosa trovammo verso la fine di marzo di quest’anno nella cassetta postale?
Muschio, starete pensando…
Macché muschio, Vespe.
Non sto scherzando!
Anche loro, come la Cincia, decisero di fare il nido nella nostra cassetta postale.
Allora, per evitare che il postino imbucasse la corrispondenza, fissai il portavasi tra la recinzione e la cassetta postale vera e propria.
Dai, adesso sì che sto scherzando!
Per la Cincia sì, ma per le vespe proprio no!

Ospedale San Raffaele, giovedì 9 ottobre 2014

Cinciallegre nel nido