IV – GRAZIE A GRAZIELLA…


Ci sono cose che non puoi dimenticare.
Quando ti ritornano in mente, le rivivi come se fossero appena successe. Anche se vorresti cancellarle per sempre dalla mente perché non sono cose belle.
Anche se sono passati tanti anni.
Io ne avevo ventotto di anni la sera del 27 agosto 1995.
Marco ne aveva venticinque.
Quando mi hanno suonato il campanello per dirmi che aveva avuto un incidente mortale in moto mi è crollato il mondo addosso.
Non puoi dimenticarti del viaggio in auto con gli amici sino a Bobbio. Non puoi dimenticarti della fatiscente camera mortuaria dell’ospedale. Non puoi dimenticarti dell’istante in cui vidi Marco per l’ultima volta. Non puoi dimenticarti delle esequie con la chiesa piena di amici.
Sì, piena di amici.
Quegli amici che come me, ne sono certo, non possono aver dimenticato.
Il 27 agosto di ogni anno, dal 1996, si celebra la messa di suffragio di Marco.
Dura meno di mezz’ora.
Io ci sono sempre andato, anche lo scorso anno, nonostante fossi stato dimesso da poco dall’ospedale, ma gli amici di Marco li ho visti solo in occasione della prima messa di suffragio. Forse qualcuno nella seconda. Poi non li ho più visti.
E allora mi chiedo “Perché non riusciamo a cancellare ciò che vorremmo, ma non riusciamo a ricordare ciò che dovremmo?”.
Boh…
Forse non ci sarei più andato nemmeno io se non fosse per Graziella. O forse ci sarei andato lo stesso. Sinceramente non lo so.
Graziella, la mamma di Marco.
Un esempio per chi ha la fortuna di conoscerla. Semplice ma tenace, nonostante sia stata così profondamente segnata dalla vita. E non solo per la morte di Marco…
Graziella, una persona speciale perché non si dimentica mai di preparare, con le sue mani, la torta di riso soffiato per il compleanno di Luca. Perché ogni anno, quando le porto a casa la cassetta di cachi del mio giardino, lei ricambia con la cassetta di kiwi del suo.
Perché per lei il Natale è un giorno che vorrebbe cancellare, ma quando ci scambiamo gli auguri non lo da a vedere.
Perché tutte le volte che la incontro mi abbraccia e mi bacia.
E perché quando mi abbraccia, è come se lo facesse la mia mamma.
Perché Graziella è Graziella!
Sì, forse è anche grazie a Graziella che il 27 agosto 2015 non prenderò nessun impegno.
Sì, è proprio grazie a lei…
Grazie a Graziella…

Rivolta d’Adda, 23 settembre 2014

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