CXIX – GAMMA 1


Oggi San Raffaele, chemio. Sui vetri della saletta c’è applicato, per 3/4, un adesivo opaco che non permette di guardare all’interno.
L’altro quarto è libero e mi consente di vedere i tetti di due palazzi, un bel pezzo di cielo nuvoloso, una pianta con ancora molte foglie e la punta di un pino…niente male.
E allora, visto che sono bloccato, torniamo a mercoledì 6 agosto 2014, ovvero a quanto ripresi le infusioni in Linea Arianna.Non che le avessi sospese, però dall’ultima era passato un bel mesetto…
Mi cambiarono il farmaco, questa volta in abbinamento alle compresse chemioterapiche che prima non assumevo.
La nuova terapia è più debilitante da un punto di vista prettamente fisico così, giovedì 7, dissi a Monica “Sabato, tempo permettendo, ferrata…”.
Devo riconoscere che non mi mise più di tanto il bastone tra le ruote.
Disse solo “Ma se hai fatto la chemio ieri…con chi ci vai?”.
“Con chi vado? Non lo so con chi vado. Chiederò a Emi e a Raffaele. Altrimenti ci andrò da solo” pensai.
Meglio però non proferire parola…anche perché le previsioni del tempo non erano confortanti.
Previsioni di venerdì 8 per il giorno successivo: pioggia…meglio non rischiare.
Torniamo a oggi.
Proprio ora è entrata in stanza una volontaria dell’AVO per offrirci delle caramelle.
Il mio compagno di sventure era in bagno, Monica l’ha accettata volentieri e io ho detto “No grazie…”, per via della glicemia.
Ma poi le ho viste nel vassoietto e…
Da non credere!
Le caramelle Rossana!
Proprio come quelle del racconto “So giù da scaradesa”…quelle che mi dava Cisa quando andavo a trovarla.
Allora ho detto “Ma sì dai, una la mangio anch’io”.
“Sto mangiando una caramella di quarant’anni fa” ho pensato.
Allora, senza farmi notare, devo anche fare ciò che facevo da piccolo dopo aver scartato le caramelle Rossana: chiudere un occhio e mettermi la cartina trasparente rossa davanti all’altro occhio…
Ed ecco la stanza rossa, Monica rossa, la sacca delle infusioni rossa…
Torniamo alla via ferrata.
Lunedì 11 venne a trovarmi Emi e gli chiesi quale programma avesse per il sabato successivo.
Gli dissi che pensavo di andare a Lecco: via ferrata Gamma 1 al Pizzo d’Erna, Prealpi Lombarde.
Per due buoni motivi.
Il primo: pur essendo una via ferrata abbastanza lunga c’è la possibilità di imboccare, a un terzo di via, un sentiero che conduce al rifugio Stoppani. Non si sa mai, nel caso in cui avessi avuto il sentore di non farcela ad arrivare in cima.
Il secondo: se ce l’avessi fatta ad arrivare in cima avre anche potuto prendere la funicolare dei Piani d’Erna per tornare al parcheggio.
Emi mi disse che sarebbe partito per Serina il giorno prima di Ferragosto, ma che sarebbe venuto con me piuttosto che lasciarmi andare da solo.
Figuriamoci se lo facevo tornare da Serina per accompagnarmi.
Raffaele mi disse subito che era libero da impegni e che quindi sarebbe venuto volentieri.
Bene!
A questo punto, tutto sarebbe dipeso dal tempo…e la settimana, dal punto di vista meteorologico, non faceva ben sperare.
Male!
Verso fine settimana il tempo migliorò.
Previsioni di venerdì per sabato 16: pioggia nella notte e poi deciso miglioramento. Piovaschi sparsi nel pomeriggio.
Monica ci preparò i sacchetti per il pranzo, proprio come per le gite in campeggio a Rhemes. Tre panin cotto e fontina, una mela e del cioccolato fondente. Da bere, io mi portai una borraccia di acqua in cui sciolsi due bustine di sali minerali e una di tè che mi preparò Monica.
Nella nottata piovve parecchio a Rivolta. Alle 5:30 si scatenò anche un bel temporale, tant’è che Raffaele mi mandò un SMS per sapere il da farsi.
Le previsioni erano favorevoli, così gli risposi “Andiamo, poi quando siamo là decidiamo in base al tempo”.
Così, alle 6:15 partimmo da Rivolta sotto una pioggia battente, anche se il cielo, verso Lecco, prometteva bene.
In effetti, lungo il tragitto, il tempo migliorò via via.
Alle 7:15 eravamo in località Versasio, parcheggio della funivia (600 metri s.l.m.). Niente nuvole, si scorgeva bene, in lontananza la croce del Pizzo d’Erna, punto d’arrivo della via ferrata (1375 metri s.l.m.).
Alle 8:00 eravamo all’attacco della via ferrata.
Lungo la via scattammo delle foto. il giorno successivo preparai una presentazione in Power Point. Con le colonne sonore dei film “L’ultimo dei Mohicani”, “Braveheart” e “Il Gladiatore”…bellissime.
L’ho inviata a Ana e Laura che la convertiranno in filmato.
Ahimè, purtroppo dovranno cambiare le colonne sonore per via della SIAE…
Pubblicherò il filmato a complemento del racconto, così non sto ad annoiarvi con la descrizione tecnica della via ferrata.

Ce la prendiamo con calma, anche per goderci il panorama.
Alle 12:00 eravamo alla croce sommitale del Pizzo d’Erna.
Vista sul lago di Garlate, sul lago di Como e sul Resegone.
Non ero “cotto”, così decidemmo di fermarci un’oretta per mangiare e riposarci, per poi scendere lungo il sentiero.
Imboccato il sentiero del ritorno, il tempo peggiorò via via.
Uno scroscio d’acqua, preceduto da una fine grandinata, ci colse a pochi minuti dal parcheggio. Giusto per non farci mancare niente.
Alle 14:30 eravamo in auto e alle 15:45 a Rivolta.
Giornata indimenticabile.
Anche domenica 17 fu una giornata indimenticabile.
Sì, bloccato in casa dal mal di braccia e dal mal di gambe…

Ospedale San Raffaele, venerdì 5 dicembre 2014

PS: dedico questo racconto a Raffaele perché se lo merita e perché è venuto con me al Pizzo d’Erna…

Resegone (Gamma Uno) - Oct 07 027