CXI – MONTATORI E SMONTATORI (seconda parte)


Torniamo a oggi.
Chemio quasi finita, ma non ho scritto solo questo racconto. Ho fatto anche altre cose, perché entro sera dovrei riuscire a ufficializzare il “lancio” delle magliette su Facebook.
Proseguirò domani a scrivere il racconto.
Anzi stanotte, perché so già che non dormirò.

Riprendo a scrivere. È mattina…
Come previsto, stanotte non ho chiuso occhio.
Ho scritto “Punk”, perché mi sono ricordato di alcune cose… e non volevo dimenticarmele.
E adesso torniamo a Rhemes, perché dobbiamo finire di montare il campeggio. E di cose da fare ce ne sono ancora molte.

Venerdì 3 luglio 2009.
Sveglia alle 7:00 e abbondante colazione in hotel. Non so dove Enrico riesca a mettere tutto ciò che mangia. Non mi capacito, davvero…
Gio e Diego sono già arrivati da Rivolta. Devono essere partiti molto presto.
Alle 8:00 siamo operativi.
Arrivano Matteo e Paolo con il van carico di attrezzi e materiale idraulico. E poi Angelo, Corrado e Daniele in macchina.
Davide assegna i compiti a ognuno: per sera, il campo deve essere allestito. Oltre che dormire ci dobbiamo anche lavare.
Alcuni si portano all’area notturna.
Devono piazzare tutti gli assiti.
Parallelamente, altri montano le quattro tende da undici posti, le due tende da tre e le quattro tende da due. Altri iniziano a sistemare cinque letti a castello e una brandina nelle tende più grandi e le brandine nelle altre tende.
Alessio, Davide e Matteo, idraulici di professione, si dividono i compiti.
Alessio, che si era già portato avanti il giorno prima, completa il montaggio degli scarichi dei lavelli e dei lavapiedi.
Stende e collega la tubazione in PVC dell’acqua fredda e, udite udite, anche quella dell’acqua calda.
Poi, analogo lavoro per i lavelli della cucina.
Matteo e Davide collegano le bombole del GPL dei tre boiler ad accumulo e le linee dell’acqua calda e dell’acqua fredda delle docce.
Accendono e mettono a punto gli scaldabagni e poi via, in cucina. Collegano le bombole del GPL ai due bruciatori industriali, alla cucina industriale e ai fornelli.
E anche al boiler istantaneo dei lavelli della cucina.
Nel frattempo Alessio ha caricato il freon nel condizionatore del refettorio. Sì, c’è anche quello. Per togliere un po’ di umidità di sera.
Ah dimenticavo.
Alessio aveva anche ultimato il montaggio e il collegamento dell’acqua delle cassette delle tre turche e del water. Da quest’anno c’è anche un water!
Gli elettricisti Davide&Davide, si occupano dell’impianto elettrico.
Bisogna stendere la linea aerea dal punto di consegna, dove c’è installato il contatore, fino al campeggio.
Poi collegare tutti i neon della cucina e del refettorio. E tutte le prese per gli elettrodomestici.
I fari per il campo diurno, per il campo notturno e i fari sul sentiero che conduce al campeggio.
Collegare il gruppo elettrogeno di emergenza da utilizzarsi nel caso in cui ci sia un black out sulla rete di distribuzione. E, dulcis in fundo, energizzare e provare il tutto.
Altri portano al campeggio i frigoriferi, i tavoli della cucina, gli scaffali, la cappa dei fornelli, le stoviglie, le posate, le pentole e… tutto il resto.
Anche tre armadi. Li ha costruiti Giorgio, sapete già chi è.
E anche il pianale su cui poggiare i bruciatori per i pentoloni. Quello l’ha costruito Vice.
Per gli armadi e il pianale, dal prossimo anno, pensavamo di far arrivare una gru telescopica da Aosta, perché pesano. Di preciso non so quanto, ma pesano… pesano tanto!
Per pranzo i soliti due panini per noi e quattro o cinque per Enrico. Un po’ di frutta, caffè da Nadia e riprendiamo a lavorare.
Poi arrivano anche Luca e Claudia, con il furgone carico di attrezzi e di altri materassi che serviranno stasera.
Dino ed io ci occupiamo della tenda ottagonale, quella del ping pong e del calciobalilla.
Non appena montata la paleria e il telo di copertura, Dino si è seduto un attimo per riposarsi, proprio nel momento in cui Davide si stava avvicinando.
Davide l’avevo visto con la coda dell’occhio… per quello non mi sono seduto anch’io.
Davide a Dino “Quando si monta la copertura bisogna fissarla subito e mettere i tiranti, altrimenti se viene il vento si porta via tutto!”.
Grave errore quello di Dino, dovuto all’inesperienza.
Come quello di Alessio con il prosecco…
Dino è un simpaticissimo brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, di stanza a Rivolta.
Era il primo anno che veniva a Rhemes a montare il campeggio. Per lo shock, non appena tornato a Rivolta, ha chiesto l’immediato trasferimento a Pandino… povero Dino.
Fa pure rima.
Completato il montaggio della tenda ottagonale, Davide collega il neon.
Anche le due tende da due posti per Noemi e Oliva, le cuoche, di cui scriverò in un altro racconto, sono pronte: in una ci dormiranno, nell’altra ci metteranno le loro cose.
Alle 18:15 Davide ci lascia “staccare”.
Acqua calda e acqua fredda ok, corrente elettrica ok, tende e brandine ok. Sistemiamo coprirete, materassi, coprimaterassi e cuscini nelle tende: stanotte dormiremo al campeggio.
Doccia, mezz’oretta di riposo e poi tutti da Nadia per la cena. Al Cafè du Coin.
Nadia ci vizia, ci vizia proprio.
Qualitativamente…
Mocetta con caprini, tartiflette, spezzatino di capriolo e polenta concia.
E quantitativamente, perché ci “copre” di delizie.
Enrico lo “sotterra” letteralmente…
Per Gio, invece, spaghetti in bianco col tonno.
Perché mangia solo quello, possibilmente tonno Rio Mare.
Il venerdì sera, a cena, si ride e si scherza.
Beh, devo riconoscere che Enrico, oltre che essere una buona forchetta, è anche una gran sagoma.
Ci intrattiene con delle incredibili e inenarrabili storie di vita vissuta.
Dopo cena, una bella grolla dell’amicizia e poi si torna al campeggio.
Notte stellata e fredda, con la luna che illumina la Grande Rousse.
In tenda, Gio non fa altro che lamentarsi per il freddo.
Per forza, s’infila nel sacco a pelo “intabarrato” con tanto di guanti e berretto di lana.
Alle tre di notte s’infila anche la giacca a vento… non si scalderà mai così…

Sabato 4 luglio 2009.
Sveglia alle 6:30 perché Giuseppe ci sta già aspettando.
È partito da Rivolta ieri in tarda serata, in camion, ed è arrivato a Rhemes alle 4:00.
Colazione tutti insieme all’hotel Chez Lidia, perché Enrico e Giuseppe devono fare il “pieno”.
Alle 7:30 siamo operativi.
Alcuni, con Giuseppe, scaricano il camion.
Altri, dopo aver conficcato i paletti di legno lungo la Dora, vi fissano le cordicelle. Dispongono anche vecchie reti di porte da calcio per evitare che i palloni finiscano in Dora. Conficcano i pali e mettono la rete del campo da pallavolo e poi è la volta del canestro da basket.
Claudia e Gio puliscono e disinfettano i tre frigoriferi e quant’altro c’è in cucina.
Al pranzo di oggi ci pensa Giuseppe, poiché la cucina del campeggio è di fatto allestita.
Menù: mezze penne all’arrabbiata e salsiccia alla messicana.
Per Gio mezze penne al tonno. Scatoletta da 80 grammi.
Non vi dico quando ha visto le scatole di tonno Rio Mare da 2 chilogrammi. È letteralmente impazzito…
Voleva mangiarsene una scatola intera!
Dopo aver pranzato, salutiamo Giuseppe che riparte subito per Rivolta.
Nel pomeriggio, Claudia e Gio, ultimata la pulizia e la disinfezione della cucina, lavano tutte le pentole, le stoviglie, i bicchieri e le posate.
Altri sistemano coprirete, materassi, coprimaterassi e cuscini nelle tende.
Altri sistemano gli estintori, la cartellonistica di sicurezza e i bidoni per la raccolta differenziata.
Fissiamo nel terreno la croce di legno e poniamo la statua della Madonna nella grotta.
Alle 18:30 abbiamo finito: il campeggio è allestito.
Per la sera stesso programma del giorno prima.
Cambia solo il menù, tranne che per Giovanni.
Lardo di Arnad con le castagne, un buon minestrone, carbonada e polenta concia.
Un bel Genepì e la serata scivola via allegramente.
Una volta in tenda, Gio indossa un secondo maglione, si rimette la giacca a vento e dopo essersi avvolto con una coperta, s’infila nel sacco a pelo e inizia a lamentarsi per il freddo.
“Buonanotte omino Michelin” gli dico.
Non risponde… è già ibernato.

Continua…