XXV – MCCTG?!


Come scrissi in “L’omino giallo”, da quando andai al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio, era il 17 marzo 2013, a oggi, ho fatto tre lastre.
Radiografie, per dirla in italiano.
Due, me le fecero proprio il giorno del ricovero. Una al torace e una all’addome.
Poi me ne fecero ancora una al torace il 19 luglio 2013, prima di essere sottoposto all’intervento chirurgico.
In totale fanno tre.
Oggi scriverò delle lastre.
Scusate, delle radiografie.
Anche se chiunque sa cosa sia una radiografia.

Anche perché tutti, nella propria vita, ne hanno fatta almeno una. Saprete, allora, che se ti sottoponi a questo esame diagnostico l’unico problema è quello dei raggi X. Per questo l’esame si chiama anche RX. Da raggi X per l’appunto. L’esame, di per sé, non è per nulla fastidioso.
Io vorrei, però, parlarvi delle macchine radiogene di ultimissima generazione.
Si chiamano MCCTG.
Non le hanno ancora commercializzate. Di queste macchine non troverete nulla nemmeno in Internet. Le stanno ancora testando. Ovviamente in gran segreto. Sì, perché non hanno il problema dei raggi X, però l’esame è fastidioso.
Molto fastidioso.
Ve lo assicuro.
Come faccio a saperlo?
Semplicemente perché io, due di quelle macchine, le sto testando da quando mi sono ammalato.
Non in ospedale. Perché non è consentito dalla legge. E neppure a casa. Perché non ne porterei a casa neanche una di quelle macchine!
E allora dove vai a testarle?
Dove mi capita…
Come dove ti capita?
E quando ci vai?
Non so quando ci vado…
Come non lo sai quando ci vai?
Dai che avete capito di cosa sto parlando!
O non lo avete ancora capito?
Va beh, allora ve lo spiego io.
Non sto parlando di una macchina intesa come tale, ma di un paio di persone.
Quelle che, quando le incontro per strada, la prima cosa che mi fanno è la radiografia. In questo caso è meglio usare il termine lastra. Rende meglio l’idea.
Solo dopo la lastra, mi fanno un semplice cenno col capo.
Una lastra senza raggi X ma, come ho scritto sopra, molto fastidiosa.
Sia chiaro: parlo solo di due persone.
Due persone a cui non interessa nulla di me.
Di come sto o come non sto, per intenderci.
E la MCCTG cosa c’entra allora?
C’entra.
Perché quando mi fanno queste lastre io penso sempre “MCCTG”.
E cosa vuol dire?
È l’acronimo di “Ma Che Cazzo Ti Guardi?!”
È semplicemente l’acronimo di “Ma Che Cazzo Ti Guardi?!”.
Con un punto di domanda e un punto esclamativo.
Questo racconto doveva intitolarsi “Radiografie” o “Lastre”, ma “MCCTG?!” mi piace di più.
Per adesso basta scrivere.
Sono già le 10.30.
Vediamo se oggi pomeriggio riuscirò a scrivere ancora qualcosa…

Rivolta d’Adda, domenica 28 settembre 2014

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