XIX – I POLITICI, INTENDO


Oggi non sono molto in forma.
Notte insonne.
Tutta notte sveglio e… mi girano le palle.
E poi lo so come va a finire.
Mi “imbruttisco” e scrivo cattiverie.
Sì, perché penso che in Italia la Giustizia non funzioni.
Sia quella Civile sia quella Penale.
Basta leggere qualsiasi giornale o guardare qualsiasi telegiornale per rendersi conto che è così.
Sono certo che anche i politici la pensino come me.
Sia chiaro: per me la colpa non è solo della Magistratura.
È anche della Politica. O meglio, dei politici “Nazionali”.
Quelli di “stanza” a Roma, per intenderci.
Sì, penso che la colpa più grossa ce l’abbiano proprio loro.
I politici, intendo.

Parlano, parlano e parlano ancora!
Se qualche politico dovesse mai leggere questo racconto, mi contesterebbe subito che anch’io sto parlando.
No, gli risponderei, intanto io sto scrivendo. Il che è diverso.
Loro parlano e basta.
Tronfi e impettiti davanti alle telecamere.
Parlano, si fa per dire…
Molti leggono ciò che gli ha scritto qualcun altro su un pezzo di carta. Altri studiano a memoria ciò che devono dire e poi recitano. Giusto per darsi un tono.
Tutti.
Che siano di Destra o di Sinistra, lasciamo stare quelli di Centro.
Parlano tutti.
I politici, intendo.
Da anni.
Sempre delle stesse cose. Legge Elettorale, Riforme e abolizione delle Province.
Ma non cambia nulla.
In realtà qualcosa cambia, i nomi delle tasse. Cambiano i nomi, ma aumentano sempre. Lì un accordo lo trovano.
I politici, intendo.
Mi sono sempre tenuto alla larga dalla Politica. Molto alla larga. Anche se la Politica mi ha sempre affascinato. La Politica quella vera intendo, non i politici.
Lo sapevo!
In “Abito nuziale” ho fatto il professore dicendo a mia moglie “Beati saranno i tuoi giorni se non li fai incazzare” e poi ci casco dentro io.
Come un pollo!
E faccio incazzare i miei di giorni pensando ai politici.
Così come li faccio incazzare, i miei giorni, ogni qualvolta guardo gli approfondimenti politici in televisione.
Quelli li fanno spesso alla TV.
Ed io ogni volta li guardo, anche se ogni volta mi riprometto di non guardarli più.
Perché li guardo?
Boh, forse per farmi del male.
Ma allora perché da quando hai compiuto 18 anni sei sempre andato a votare?
Sempre!
Politiche e Amministrative.
Anche i Referendum.
Tutti!
Anche in quelli in cui era certo che non si raggiungesse il quorum.
Sì, il quorum.
Ti dicono, sempre i politici, che è un tuo diritto andare a votare e poi, sempre loro, ti dicono di non andarci in occasione di quel tal referendum, così non si raggiungerà il quorum e il referendum non passerà…
Boh, valli a capire.
Non mi hai ancora risposto però.
Ti rifaccio la domanda.
Ma allora perché da quando hai compiuto 18 anni sei sempre andato a votare?
Non lo so perché sono sempre andato a votare, altrimenti ti avrei risposto subito.
Non appena me l’hai posta quella domanda.
Non lo so e basta!
Forse ci sono sempre andato perché speravo che potesse davvero cambiare qualcosa in Italia, che s’invertisse la tendenza.
O perché è un mio dovere.
O perché è un mio diritto.
O proprio perché certi politici ti dicono di non andare a votare…
Boh, non lo so davvero perché continuo ad andare a votare, anche se sono certo che continuerò a farlo.
Lo sapevo che sarebbe finita così… dovevo pur prendermela con qualcuno…
E pensare che in Italia abbiamo i migliori cervelli (che devono “fuggire” all’estero) e i migliori imprenditori.
E un patrimonio artistico che ci invidiano in tutto il mondo.
Senza parlare della cucina italiana.
Vogliamo paragonarla con la cucina della potente Germania?
Wurstel e cavoli (crauti)… fine. Ah no, in Germania puoi mangiare anche le patate.
In Germania, però, hanno anche i mari… il mare del Nord e il mar Baltico.
Sì, ma noi quanti ne abbiamo di mari?
In Germania, però, hanno anche le montagne… lo Zugspitze, ad esempio, è il massiccio più alto: 2962 metri!
Non so se in Italia ne abbiamo di così alte, dovrei documentarmi.
In Germania, però, il 9 novembre 1989, con la caduta del Muro di Berlino, si diede il via alla riunificazione tedesca.
Sì, ma… ma…
Sì, ma i nostri politici fecero incetta di quei mattoni per ricostruirlo in Italia quel muro.
Alto e spesso, tra loro e noi cittadini.
Lo sapevo che finivo per incazzarmi…
Lo so che non dovrei fare di tutta l’erba un fascio, come faceva mio nonno quando andava a falciarla per i conigli, come scrissi in “Trappola per topi”.
Perché esistono anche politici seri e onesti.
Io non ne conosco, però qualcuno sostiene che esistano.
Dai, adesso sto scherzando!
Quelli seri e onesti li puoi trovare nei paesi piccoli, come quello in cui abito io ad esempio.
Operano tra mille difficoltà nell’interesse della comunità e non per trarne vantaggi personali.
Quelli lavorano anche.
Nel vero senso della parola: lavoro uguale forza per spostamento. È una delle poche leggi della fisica che mi ricordo. Anzi, è l’unica.
Sono le 8.30.
Ecco cosa faccio adesso: mi faccio un bel giretto in giardino. Perché è da martedì che non esco di casa. Anzi, da quando sono rientrato dal lavoro, lunedì sera. Martedì non lo considero, perché sono sì uscito, ma ho trascorso l’intera giornata al San Raffaele.
Stavo dicendo…
Mi copro bene perché inizia a fare freschino.
Esco e mi faccio un giro in giardino.
Giusto per farmi passare l’incazzatura “Politica”.
Poi rientro e continuo a scrivere.
Di tutt’altro però.
Torno agli anni delle elementari.
Rivivendo quei momenti mi rilasso.
La Politica no, non mi rilassa.
Di quella non dovrei scrivere più.

Rivolta d’Adda, sabato 27 settembre 2014

PS1
Ma come mi piacerebbe fare nome e cognome di certi Politici “Nazionali”. Come mi piacerebbe. Scrivere di ciò che hanno detto e di ciò che hanno invece poi fatto. In tono satirico, senza essere offensivo con nessuno. Ripeto: come mi piacerebbe. Ma non lo posso fare. Potrei beccarmi una denuncia per diffamazione. Ed io, di problemi, ne ho già fin sopra i capelli. Sopra i capelli, bella questa! Ma quali capelli?

PS2
Non penso che nessun politico “Nazionale” leggerà mai i miei racconti. Se mai qualcuno li dovesse leggere che non se la prendesse a male più di tanto. Perché le parole bisogna saperle “cogliere” anche se pungono. Basta mettersi un paio di guanti, come si fa per cogliere le foglie delle ortiche. Con quelle si possono fare molte cose buone. Con le foglie delle ortiche, intendo…

Camera1983