XCIV – PINOCCHIO


Non mi è mai piaciuto anche se, in fin dei conti, non mi ha mai fatto nulla.
Anzi, per dirla tutta, mi sta proprio antipatico!
Sto parlando di Pinocchio, la marionetta.
E sì che il romanzo di Collodi, che poi non si chiamava neanche Collodi, l’ho letto e mi è piaciuto.
E poi Pinocchio era fondamentalmente buono, anche se ogni tanto raccontava qualche palla.
Ma almeno lui la purgava in prima persona. Gli si allungava il naso se non altro…
Oggi, invece, molti raccontano palle, ma la purgano sempre coloro che non c’entrano nulla.

E poi ci ha fatto un film anche Benigni. Mi era piaciuto molto, l’ho anche rivisto.
E poi mio papà me ne ha costruite tante di marionette in legno, simili a Pinocchio.
E poi… e poi… e poi stanotte, nel rovistare in uno scatolone per cercare una foto di Rintin da pubblicare nell’album “29 – Rintin” ho trovato un vecchio portafoto con la foto di Pinocchio e ho cercato di fare mente locale anche se è notte fonda.
Niente, buio pesto. Nel senso che non mi ricordo, non perché è notte fonda.
Che poi mi sa che la foto l’hanno fatta a me e non a Pinocchio.
Lo stringevo a me con lo sguardo fisso nel vuoto.
Non ricordo neanche chi me la scattò e dove quella foto.
Boh, non ricordo proprio…
Che faccia triste che aveva quel povero bambino.
Fatico davvero a riconoscermi.
Timido ero timido da piccolo, è vero, ma non ero triste.
Eppure in quella foto ero triste, molto triste.
Cerco di ricordare.
Al mare non ero, in montagna neanche, boh…
Avrò avuto quattro anni.
Sarò stato a casa in via Baracca?
E mio nonno dov’era?
Lui non mi lasciava mai da solo e, invece, nella foto sono da solo.
Da solo con Pinocchio.
E poi come mi avevano vestito i miei?
Ci voleva un bel coraggio a vestirmi così!
Va beh che più di quarant’anni fa quei vestiti andavano di moda. Li indossavamo tutti.
E che cosa mi avevano messo al collo?
Cos’è mai?
Sembra un colletto.
Ma vuoi vedere che…
Sì, mi sa proprio di sì.
Mi sa che me l’hanno fatta all’asilo quella foto.
Con il grembiulino bianco e il colletto azzurro.
In “Ricordo” scrissi che non ricordavo se fossi nei verdi o negli azzurri.
Ma certo, ho capito!
Non è Pinocchio che mi sta antipatico!
È che lo associo all’asilo.
Era all’asilo che non mi piaceva andare, l’ho già scritto in altri racconti.
Ecco perché non mi piaceva andare all’asilo.
Perché mi piaceva di più stare con mio nonno!
Perché misi quella foto sul fondo dello scatolone non lo ricordo.
Da domani mattina, però, io e Pinocchio occuperemo una bella mensola in salotto…

Rivolta d’Adda, mercoledì 5 novembre 2014

Pinocchio