My Everest al Focus sul carcinoma del pancreas


Voglio rendervi partecipi della mia presenza a Verona, raccontandovi com’è andata.

Durante la mattinata di venerdì 6 maggio, ho partecipato a una conferenza stampa alla presenza del dott. Bassi, De Lorenzo, prof. Tortora, dott.Pinto e prof. Frega alla presenza della stampa locale in cui si è detto che questa patologia è in aumento anche in Italia. Il tumore al pancreas è subdolo e silenzioso: spesso quando si manifesta non è operabile…Si è parlato dell’importanza di un progetto internazionale che possa veicolare tutte le strategie.

Si stanno studiando e valutando nuove opportunità terapeutiche. In particolare si stanno affrontando nuovi studi che riguardano i fattori biomolecolari del sangue ed è stata più volte sottolineata l’importanza del volontariato in campo oncologico.

Nel pomeriggio, nonostante non sia un medico, ho assistito e seguito gli interventi dei vari relatori: in particolare l’intervento del dott. Gianpaolo Balzano; faceva da moderatore il dott. Falconi. Balzano ha sottolineato la grandissima importanza del lavoro d’équipe (chirurgo, oncologo, radiologo, patologo). Spesso la chirurgia non è risolutiva e se il tumore reagisce alla terapia oncologica è doveroso affiancarla all’intervento. Bisognerebbe creare in Italia dei centri di riferimento, dei poli di eccellenza specializzati in questo tipo di tumore (Balzano nelle slide l’ha definito “il bastardo“) perché ci sono pazienti che si rivolgono al primo ospedale in cui magari in un anno vengono operati solo 2 o 3 pazienti. Dopo l’intervento ha ricevuto molti complimenti per la schiettezza con cui ha dichiarato, lui che è un chirurgo, la necessità di “farsi da parte” se necessario e affidarsi alla terapie oncologiche.

Invece alla tavola rotonda era presente il dott. Reni con altri medici (Gori, Passalacqua, Silvestris) che ha dato la parola alle varie associazioni. Ha ammesso di essere sorpreso dal fatto che ci fossero così tante associazioni di volontariato che si occupano di pancreas. Ha sottolineato di essere diventato amico di un suo paziente che era appunto”Luigino Sala, la cui moglie Monica è qui tra noi“. Le donazioni arrivate al Progetto My Everest, mi ha detto il dott. Reni, andranno a contribuire al contratto di una persona, che già svolge il suo lavoro presso l’Ospedale San Raffaele, nella ricerca clinico-traslazionale sul carcinoma del pancreas.

Ogni rappresentante, poi, ha raccontato la propria esperienza e gli obiettivi che intende perseguire.

Si è parlato dell’importanza della prevenzione, dell’alimentazione durante i trattamenti chemioterapici e/o del post intervento, della sensibilizzazione dei medici di base, di indirizzare i malati in determinati ospedali.

Personalmente provo sempre una fortissima emozione e un grande dolore nel rivivere passo dopo passo tutto quello che Luigi ha vissuto ed io con lui. Provo però una grande riconoscenza per il dott. Balzano e per il dott. Reni, che mi hanno abbracciata e stretta forte. Quando li incontro è come se “tornassi a casa” ogni volta: grandissima umanità e un affetto percepibile. Anche il dott. Falconi si ricordava del Progetto My Everest a seguito del precedente Congresso tenutosi proprio all’Ospedale San Raffaele nel novembre 2015.

Al di là dei sentimenti contrastanti che provo ogni volta che mi trovo a dover parlare di pancreas, credo di percorrere le intenzioni di Luigi e riesco anche a sorridere tra le lacrime.